Nell’ambito della campagna nazionale “Generiamo Cultura”, finalizzata al contrasto della violenza di genere e alla prevenzione delle molestie nei luoghi di lavoro, la FIOM CGIL Emilia Romagna, con la collaborazione dell’associazione femminista Collettivo Monnalisa Aps, presenta un progretto volto a promuovere la parità di genere nelle aziende metalmeccaniche dell’Emilia Romagna. Un percorso che, partendo dalle radici storiche delle lotte operaie, guardi al futuro, con l’obiettivo di costruire una società più inclusiva, libera da discriminazioni e attenta alla valorizzazione di ogni identità.

Il focus sarà su come la FIOM, sindacato storicamente legato a settori a prevalenza maschile come quello metalmeccanico (gli uomini rappresentano il 76% degli occupati metalmeccanici in Regione), possa contribuire attivamente a promuovere politiche di genere. Per la FIOM l’impegno per l’uguaglianza non è un valore astratto, ma un elemento fondamentale per innescare un cambiamento profondo nelle dinamiche lavorative e sociali.

I temi facenti parte della riflessione partono dalla violenza di genere al gender pay gap, con un focus particolare sull’importanza di un linguaggio inclusivo e sull’analisi delle discriminazioni quotidiane. È stato inoltre approfondito il tema di come costruire un linguaggio che rispetti e rappresenti davvero tutte le identità.

Le questioni sollevate sono strettamente legate alla realtà del mondo del lavoro, come il diritto a congedi di paternità più lunghi, permessi per congedo mestruale, le molestie sul posto di lavoro e la necessità di interventi concreti per ridurre la disparità salariale che rappresenta un problema reale nelle aziende emiliano romagnole.

Durante le discussioni, si è evidenziata la necessità attivare formazioni obbligatorie sulla parità di genere, in modo che l’impegno per l’uguaglianza diventi strutturato e continuativo. Tutte queste tematiche dovranno entrare a far parte delle rivendicazioni che le metalmeccaniche e i metalmeccanici presenteranno in tutte le aziende della Regione.

Un altro elemento centrale del progetto è il ripensamento dell’ 8 marzo, che non deve essere visto solo come una giornata simbolica, ma come una data di lotta collettiva per i diritti di tutte e tutti. Si punta a un cambiamento culturale che coinvolga ogni soggettività, sottolineando l’importanza di politiche inclusive che garantiscano la sicurezza, il benessere e i diritti di ogni persona. La visione comune è quella di un movimento che abbracci tutte le generazioni e categorie sociali, creando pratiche lavorative che rispondano alle esigenze di inclusività, equità e giustizia sociale.