Mercoledì 18 settembre presso l’Arci San Lazzaro si è svolto l’Attivo della FIOM Emilia Romagna, alla quale hanno partecipato 700 Delegate e Delegati da tutta la Regione.
I lavori sono stati chiusi da Michele De Palma, Segretario Generale della FIOM Nazionale e agli stessi hanno partecipato, oltre a Delegati e Delegati dei diversi territori provinciali, Gianni Cotugno, Segretario Generale della FIOM Emilia Romagna, Massimo Bussandri, Segretario Generale della CGIL Emilia Romagna, Monica Ottaviani, Segretaria Generale della FLC Emilia Romagna e Fabio De Santis, Segretario della FP Emilia Romagna.
“Aumentare i Salari, Proteggere il Lavoro!” sono state le parole d’ordine dell’iniziativa e della stagione di Mobilitazione che dovrà vedere coinvolti le Lavoratrici e i Lavoratori Metalmeccanici e l’intero Paese nei prossimi mesi.
La FIOM è impegnata nel rinnovo di tutti i Contratti Nazionali del settore, con piattaforme rivendicative comuni che richiedono aumenti salariali che vadano oltre l’inflazione – sul principio della redistribuzione della ricchezza prodotta dalle imprese che negli ultimi anni hanno visto un incremento complessivo dei profitti di oltre il 70% rispetto al periodo prepandemico –, percorsi di contrasto alla precarietà, maggiori diritti e un confronto di sistema sulle politiche industriali.
Questa rivendicazione si innesta in una discussione più ampia che vede la necessità di “Proteggere il Lavoro”, in quanto diritto fondamentale, dagli attacchi delle imprese e di un sistema politico ed economico caratterizzato dalla subalternità alle scelte finanziarie, dall’assenza strutturale di politiche industriali e dall’incapacità di pensare e gestire la transizione in una dimensione globale, abbandonando Lavoratrici e Lavoratori al loro destino sempre più incerto a livello occupazionale.
Tutto questo in un momento congiunturale non positivo che deve vedere un intervento importante da parte della Regione e del Governo a tutela delle Lavoratrici e Lavoratori occupati nelle aziende artigiane, che per primi pagano le scelte spesso speculative delle industrie committenti e che corrono il rischio di veder terminare i propri scarsi ammortizzatori sociali rimanendo senza reddito e senza lavoro.
Ma “Proteggere il Lavoro” significa anche contrastare la legge Calderoli sull’Autonomia Differenziata che ha il solo scopo di dividere e frammentare il Paese, svendendo ai privati e alla finanza settori pubblici fondamentali come quello sanitario e assistenziale e smantellando e asservendo la scuola e la conoscenza agli indirizzi politici del momento.
Pertanto la mobilitazione delle Metalmeccaniche e dei Metalmeccanici per il rinnovo dei propri CCNL si inserirà in una stagione di rivendicazione che porterà nella primavera del 2025 agli appuntamenti referendari promossi e sostenuti dalla CGIL per abrogare la legge Calderoli e smantellare il Jobs Act.
18 settembre 2024 FIOM CGIL Emilia Romagna